Madrid II

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In aereo, ieri sera, guardando le luci che scorrevano frettolosamente sotto di me, ho finalmente capito: odio tornare da un viaggio, odio stare seduta mentre vengo trasportata, odio chiedermi quanto manca. Odio tutto questo semplicemente perché mai niente mi ha fatto sperare di tornare.
Mai niente mi ha tenuta ancorata ad un posto, mai niente mi ha fatto chiamare un posto casa.
Errante.
Un viaggio come una fuga, un viaggio come un nuovo luogo dove vivere e dove coltivare qualche ricordo. Un viaggio come un eterno attimo che mi ricorda che siamo mortali.
Un ritorno triste e banale, facile lasciare, difficile tornare ed essere.
Errare per sempre, fino a quando Dio non mi chiamerà a sé, fino a quando questo mio cuore non avrà pace, fino a quando la mia passione non si sarà calmata, fino a quando il sangue avrà smesso di bollire nelle vene.

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