Innocenza raccontata

Era una bambina forte, con un profondo desiderio di esser accettata.
I suoi occhi frugavano quelli di estranei frettolosi in cerca di approvazione, di una scintilla, di un qualcosa che potesse farla sentire a casa.
Aveva bisogno dell’amore; era innamorata dell’amore e leggeva l’amore fra le righe dei libri che consumava avidamente, libri che colmavano il suo desiderio di evasione.
Così incompleta, così insoddisfatta. Così alla ricerca di qualcosa, così calda e appassionata.
L’innocente fanciullezza espressa da quei sorrisi grandi e meravigliosi, la speranza che riluceva sui suoi biondi capelli.
Il sole che illuminava le guance rosee e le colorava, il freddo che le pungeva maliziosamente.
Il viso bianco, puro, di chi ha forse sofferto e di chi non ha forse mai amato.
Di chi ha sperato e mai ricevuto.
Le vene blu, il sangue rosso, di chi ha sempre messo il cuore nei piccoli gesti, di chi ha porto tante mani al prossimo e di chi ha incrociato le proprie dita per aiutarsi.
Il naso aquilino sempre rivolto al cielo, teso verso le nuvole di zucchero filato che macchiavano quell’azzurro immenso e perfetto. Il desiderio di esser come loro, di far parte di qualcosa di grande e di poter lasciare un segno indelebile.
Le mani piccole e fredde, pronte ad accogliere e a consolare le proprie sconfitte, pronte a risollevare un corpo così giovane eppur così stanco e pesante.
La mente aperta verso nuovi orizzonti e gli occhi nocciola puntati verso quel tramonto, sorpresi ed innamorati di quel rosso vivace che tingeva il mare di calore.

Leave a comment